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Acanto

Acanthus Mollis L.
acanto
Famiglia: Acantacee
Colore Foglia: Verde
Colore Fiore: Bianco, Porpora
Colore Frutto: Bruno
Nomi Alternativi: Branca ursina
Habitat: Cresce in tutte le regioni costiere del Mediterraneo, fino a 300 m. Predilige le zone rocciose e i ruderi.

Storia e leggenda

L’acanto cresce allo stato spontaneo nelle zone meridionali, e viene coltivato nei giardini come pianta ornamentale per l’eleganza dei grandi fiori bianchi venati di porpora e delle grandi foglie, profondamente incise, verde scuro e lucenti. 

In quanto erba spontanea, l’acanto era considerato un simbolo di verginità.

Nell’antica architettura greca e romana, le foglie di acanto venivano usate come ornamento dei capitelli Corinzi. 

I medici dell’antichità consigliavano l’infuso di acanto per diversi usi. Dioscoride e Plinio lo consideravano diuretico, efficace contro le irritazioni viscerali e come rimedio preventivo della tubercolosi polmonare. 

Nel Medioevo venne completamente dimenticato. 

Attualmente viene utilizzato solo per uso esterno. 



 

Descrizione

È una pianta perenne dal fusto fiorale eretto, robusto, con poche foglie alla base. 

Le foglie basali sono glabre, grandi, tenere, profondamente incise. 

I fiori sono bianchi striati di porpora, sessili, raccolti in lunghe spighe e muniti di una brattea spinosa e di due bratteole strette; il calice è formato da quattro lobi ineguali, la corolla da un solo labbro inferiore trilobato e da quattro stami. Fiorisce da luglio ad agosto. 

Il frutto è una capsula bruna, liscia che contiene da due a quattro grossi semi lucenti e bruni.

Il ceppo è grosso e dotato di robuste radici biancastre. 


 

Parti usate

Le foglie fresche, i fiori e la radice in autunno. 


 

Principali costituenti

Sali minerali, mucillagine, glucidi, tannino, sostanze amare. 


 

Proprietà

Aperitive, coleretiche, emollienti, vulnerarie.