
A) Parte inferiore del gambo
B,C) Parte superiore del gambo: (B) nel tempo della fioritura (C) e della maturità dei frutti
1,2) Fiore maschile e femminile
3) Involucro del frutto
4) Proiezione del fiore
Storia e leggenda
L’acetosa ha delle applicazioni medicinali, ma può anche causare avvelenamenti se presa in dosi eccessive e particolarmente se ne viene bevuto il succo fresco. Veniva una volta impiegata nella cura dello scorbuto, malattia oggi sparita, che colpiva le persone con un’alimentazione carente di vitamina C, di cui l’acetosa è invece molto ricca.
Descrizione
È una pianta erbacea, perenne, alta fino a 5-6 m con radice e fittone, ingrossata, dalla quale in primavera si sviluppa un fusto eretto, scanalato.
Le foglie sono lungamente picciolate quelle alla base, mentre quelle lungo il fusto sono sessili e amplessicauli.
I fiori sono piccolissimi distinti fra maschili e femminili, raccolti in fascette su una pannocchia slanciata, e hanno i tepali di colore rossiccio.
I frutti sono acheni ricoperti dai tepali persistenti che assumono colore rosso ruggine.
Parti usate
Se ne utilizzano le foglie raccolte al momento della fioritura, cioè in maggio-giugno. Si possono usare anche il fusto e i fiori. Si usa ben seccata.
Principali costituenti
La pianta è ricca di ossalato di calcio che è appunto la sostanza che le dà quel sapore acidulo. Contiene inoltre una notevole quantità di vitamina C e anche altri principi attivi del gruppo dell’emodina.
Proprietà
Diuretiche, rinfrescanti, antinfiammatorie, febbrifughe. È controindicata per le persone che soffrono di calcolosi, gotta, reumatismi e iperacidità gastrica.