Perchè si ha bisogno di acido folico
Se aspetti un bambino o stai programmando una gravidanza, è molto importante assumere una quantità adeguata di acido folico, la forma sintetica della vitamina B9, conosciuta anche come folato. L’acido folico aiuta a prevenire difetti del tubo neurale (NTDs, neural tude defects), seri difetti congenici della spina dorsale, come la spina bifida, e del cervello, come l’encefalite. Il tubo neurale è la parte dell’embrione dalla quale si sviluppa la spina dorsale e l’encefalo. NTDs colpisce circa 3000 gravidanze all’anno solo negli Stati Uniti.
I difetti del tubo neurale si presentano all’inizio dello sviluppo del feto, ancora prima che molte donne sappiano di essere in dolce attesa; ecco perchè é estremamente importante prendere integratori di acido folico ancor prima di cercare di concepire.
Il CDC ( The Centers for Disease Control and Prevention) riporta che, nelle donne che assumono la dose giornaliera raccomandata, iniziando almeno tre mesi prima del concepimento e durante il primo trimestre dal concepimento, il rischio si riduce del 70 %.
Alcune ricerche suggeriscono che l’acido folico potrebbe ridurre il rischio di incorrere in altre malformazioni come il labbro leporino, la palatoschisi e alcuni tipi di malformazioni cardiache. Può inoltre ridurre il rischio di preclampsia nella madre, un serio disordine della pressione sanguigna che interessa circa il 5% delle donne in gravidanza.
Inoltre, il corpo ha bisogno di questo nutriente per produrre i globuli rossi e prevenire l’anemia. E’ anche essenziale per la duplicazione, riparazione e funzionalità del DNA, la nostra mappa genetica e la base costruttiva di ogni cellula. Assumere la giusta quantità di acido folico è particolarmente importante per supportare la rapida crescita delle cellule della placenta e per lo sviluppo del feto.
Di quanto acido folico si ha bisogno?
Per ridurre il rischio di difetti del tubo neurale, gli esperti raccomandano l’assunzione di 400mcg di acido folico al giorno, iniziando almeno il mese precedente a quando si prova a concepire. Per questo motivo, in nazioni come gli USA, dove metà delle gravidanze sono inaspettate, si raccomanda a tutte le donne fertili di assumere acifo folico, comunque.
Tutti i multavitaminici specifici in gravidanza messi in commercio contengono la dose giornaliera di acido folico raccomandata. Si consiglia di non assumerne più di 1000mcg al giorno a meno che il proprio ginecologo non sia di parere diverso. Questo è particolarmente importante per le mamme vegane. Coloro che seguono questo tipo di alimentazione, infatti, sono a rischio di deficit da vitamin B12 e assumere troppo acido folico renderebbe difficile diagnosticare questa deficienza.
Quando é necessario assumere una dose extra?
Evidenze statistiche riportano che, nelle donne obese, il rischio di partorire bambini con problemi al tubo neurale è più alto che nelle normopeso; per questo motivo, alle madri significativamente sovrappeso si consiglia di consultare il ginecologo prima di provare a concepire, il quale potrebbe consigliare di assumere una dose maggiore di 400mcg al giorno. Se la gravidanza è gemellare la dose potrebbe salire fino a 1000mcg al giorno. Alcune persone, poi, hanno una variante genetica, conosciuta come mutazione MTHFR (metilen tetraidrofolato reduttasi) che rende ancora più difficile metabolizzare folati ed acido folico; ciò si traduce con un maggior bisogno di acido folico e quindi una dose maggiore di integratore.
Questo vale anche per le donne affette da diabete e per coloro che assumono medicinali antiepilettici; per loro, sfortunatamente, il rischio di avere un bambino con problemi al tubo neurale, aumenta.
In commercio si trovano molti integratori, ad esempio questo (clicca sulla foto per saperne di più) è uno dei più completi.
Cibo e fonti naturali di acido folico
Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration ha imposto ai produttori di cibo confezionato di arricchire i prodotti contenenti grano, come cereali per la colazione, pane, pasta e riso, con acido folico. Alcuni tipi di cereali per la colazione contengono fino al 100% della dose giornaliera raccomandata. Questa misura è stata adottata per aiutare le donne che non assumono integratori e non stanno pianificando di iniziare una gravidanza. Sfortunatamente,però, la maggior parte delle donne non mangia dosi suffficienti di questi cibi tanto da poter fare affidamento su di essi come fonte di acido folico. Anche una intera porzione di cereali fortificati ogni giorno, non assicura l’assunzione della corretta quantità. Per esempio, i nutrienti aggiunti ai cereali vengono sciolti nel latte e finiscono sul fondo della ciotola.
Neanche i cibi naturalmente ricchi in folato sono una buona fonte. Stranamente, alcune ricerche dimostrano che l’organismo assorbe meglio l’acido folico presente negli integratori rispetto a quello che si trova naturalmente in alcuni cibi. In più, il folato, la forma ionica dell’acido, viene perso durante i processi di conservazione e cottura dei cibi.
Per questo motivo, tutti i cibi ricchi in folato, devono essere considerati come un completamento degli integratori. Buone fonti sono:
- le lenticchie, i fagioli secchi, i piselli e le nocciole
- l’avocado
- le verdure a foglia verde come i broccoli, gli spinaci, gli asparagi
- gli agrumi ed i loro succhi
Indizi di una carenza da Acido Folico
Sfortunatamente, gli indizi di una carenza da acido folico possono non essere subito chiari.
Diarrea, anemia, perdita di appetito e di peso corporeo, debolezza, lingua dolorante, mal di testa, palpitazioni ed irritabilità, sono alcuni esempi.
Se la carenza è minima, nessuno di questi segni potrebbe manifestarsi.
Allergie infantili: il problema del “quando?”
Già dai primi anni ’90, l’integrazione di acido folico è stata raccomandata a tutte le future madri almeno nei sei mesi precedenti al concepimento (nelle gravidanze programmate) e nel primo trimestre di gravidanza. Molte donne continuano l’integrazione anche dopo il primo trimestre e per questo motivo alcuni ricercatori hanno sollevato dubbi sulle conseguenze che ciò comporti, in relazione al fatto che l’acido folico (un donatore metilico) ha potenzialmente la capacità di modificare epigeneticamente l’espressione di alcuni geni. Infatti, in alcuni studi condotti sugli animali, è stata osservata la capacità dell’acido folico di promuovere episodi allergici, dovuti ai cambiamenti nella metilazione del DNA. Anche in studi sulla popolazione umana, purtroppo, sono stati osservati delle associazioni fra acido folico e malattie allergiche nell’infanzia.
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