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Amarena

Prunus Cerasus L.
amarena1

A) Ramo con fiori 

B) Ramo con frutti 

1) Bocciolo a cui sono stati asportati alcuni sepali: in evidenza gli stami 

2) Sezione verticale del fiore 

3) Stami 

4) Pistillo 

5) Frutto a cui è stata asportata parte della polpa 

6) Nocciolo 

7) Nocciolo aperto 

8) Seme in sezione verticale 

9) Foglia giovane con stipole

Famiglia: Rosacee
Colore Foglia: Verde
Colore Fiore: Bianco
Colore Frutto: Rosso, Rosso-pallido, Rosso-nerastro
Habitat: È una specie euroasiatica spontanea dai Balcani all'India; in Italia è presente in tutta la penisola e nelle isole, sia in coltivazione che inselvatichita nei boschi e nelle siepi. Ha poche esigenze, si adatta ai terreni più diversi e si spinge fino a 1800 m di altezza.

Storia e leggenda 

I ciliegi appartengono a due specie ben distinte: il Prunus avium, di tipo selvatico da cui derivano tutte le varietà coltivate di ciliegio vero e proprio, e il Prunus cerasus, che dà le amarene. Quest’ultima specie è originaria del Mar Caspio, dell’India del Nord e del Kurdistan. L’italia, nell’epoca romana, conosceva solo il ciliegio selvatico; fu dopo la vittoria su Mitridate nel 64 a.C. che vennero importate altre qualità pregiate, tra cui l’amarena, da Cerasonte una città sul Mar Nero che ha dato, secondo alcuni, il nome a questa specie. Secondo altri invece, il nome scientifico dell’amarena deriverebbe dalla parola greca kérasos, e a sua volta dall’iranico kirash
 

Descrizione 

È un piccolo albero, alto al massimo da 6 a 10 m, oppure un arbusto, a rami divaricati, esili, a volte penduli. 

La corteccia dei rami giovani è di colore verde chiaro e passa, con il tempo, al rosso-marrone lucente. 

Le foglie sono sorrette da un picciolo sprovvisto di ghiandole e, a differenza del ciliegio che le ha raccolte soprattutto all’apice dei rami, sono alterne. La lamina di forma ovale-acuminata è fittamente dentata ai margini, liscia, glabra, di colore verde lucente e di consistenza coriacea. 

I fiori sono ermafroditi, raggruppati in corimbi di 2-4 fiori con lunghi peduncoli; il calice è formato da cinque sepali e la corolla da cinque petali ovali o arrotondati di colore bianco. 

Il frutto è una drupa globosa di circa 10 mm di diametro, glabra, pendula, succosa, di sapore acidulo, con nocciolo globoso e liscio. Il colore va dal rosso-pallido, nella varietà caproniana, al rosso-nerastro nella varietà austera. Fiorisce in aprile-maggio. 

Parti usate 

I peduncoli dei frutti, che si raccolgono a completa maturazione delle drupe e si essiccano all’ombra. Si possono utilizzare a fine terapeutico anche i frutti. 
 

Principali costituenti 

Acidi organici, vitamine C e B, sali di potassio, polifenoli, zuccheri facilmente assimilabili. 
 

Proprietà 

I peduncoli dei frutti sono usati come buoni diuretici, antiurici e antigottosi; secondo alcuni, queste proprietà sono dovute non solo ai sali di potassio di cui il peduncolo è ricco, ma anche a sostanze come i polifenoli, la cui attività viene ora studiata con interesse. I frutti sono rinfrescanti e dissetanti.