
A) Fusto dell’aneto
1) Fiore
2) Frutto diachenico immaturo
3) Frutto diachenico maturo munito di ala
4, 5) Sezione verticale e orizzontale dell’achenio
Storia e leggenda
L’aneto, originario dell’Asia Minore, era già citato nel papiro di Ebers, il primo testo egiziano di farmacologia. È citato anche nel Vangelo secondo Matteo, in cui si dice che nel I secolo l’aneto era soggetto a un’imposta come altre piante, quali il cumino e la menta. L’olio essenziale che se ne estrae era già conosciuto dai gladiatori romani che lo utilizzavano per cospargersi il corpo prima dei combattimenti.
Somiglia molto al finocchio selvatico ma, contrariamente a questo, è dotato di cattivo odore quando è fresco, motivo per cui viene comunemente chiamato finocchio fetido o bastardo.
Descrizione
È una pianta annuale dal fusto verde, glauco, striato, gracile e cavo.
Le foglie sono picciolate, inguainanti al fusto, le superiori a guaina corta, divise in lacinie filiformi.
I fiori sono gialli e raccolti in ombrelle con 15-30 raggi ineguali e 5 petali interi a punte ricurve verso l’interno; i diacheni sono marcati su ciascun lato da 5 coste, 3 dorsali in rilievo e 2 marginali più chiare, ad ala. Fiorisce da aprile a luglio.
La radice è debole, fittonante, biancastra.
I semi (frutti) sono ovali e a sezione ellittica; sono aromatici da secchi, ma fetidi da freschi; si raccolgono tagliando le ombrelle per intero e si ammazzettano per aromatizzare i cibi.
Parti usate
Le foglie, i semi (frutti).
Principali costituenti
Carvone, limonene e jellandrene; olio essenziale, sostanze azotate, mucillagine, tannino, resina.
Proprietà
Stimolanti e carminative; antispasmodiche, risolventi, stomachiche.