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Anoressia Nervosa: Sintomi, Cause e Trattamenti

Che cos'è l'anoressia nervosa?

Ci sono molte persone che si preoccupano di ingrassare troppo, ma quando questa preoccupazione diventa ossessiva potrebbe trasformarsi in un disturbo alimentare chiamato “anoressia nervosa”, caratterizzato da una grave perdita di peso, considerato patologico. 

Fino a qualche anno fa veniva comunemente diagnosticata nelle donne adolescenti, ma purtroppo oggi può manifestarsi a tutte le età e sia nelle donne che negli uomini.

Riconoscere i sintomi

Coloro che soffrono di questa malattia perdono peso e poi lo mantengono estremamente basso in modi diversi, ad esempio autoimponendo severe restrizioni al loro apporto calorico, oppure allenandosi eccessivamente; altri ancora utilizzano un metodo di “abbuffata ed eliminazione” simile a quello utilizzato da chi soffre di bulimia, ricorrendo all’uso di lassativi e diuretici o addirittura procurandosi il vomito per liberarsi delle calorie. 

Per chi soffre di anoressia nervosa i disturbi fisici possono includere:

  1. incapacità di mantenere un peso normale
  2. stanchezza
  3. insonnia
  4. pelle gialla o macchiata e ricoperta di peli morbidi e fini
  5. diradamento o caduta dei capelli
  6. stipsi
  7. amenorrea
  8. pelle secca
  9. bassa pressione sanguigna

I disturbi comportamentali potrebbero essere riassunti come:

  1. esercizio eccessivo
  2. giocherellare con il cibo spingendolo nel piatto invece di mangiarlo o tagliandolo in piccoli pezzi
  3. irritabilità
  4. assenza di attività sociali
  5. depressione
  6. negazione della fame
  7. uso di diuretici, lassativi o pillole dimagranti

Cause

In realtà non esiste una sola causa, ma “molte cause” che, sommate, portano alla manifestazione della patologia. Ad esempio, le persone che sviluppano l'anoressia possono avere un'immagine negativa del proprio corpo e si concentrano perciò su un’idea di perfezione distorta, oppure potrebbero essere alla ricerca di un modo per controllare la loro vita. Inoltre, si ritiene che altri fattori come la biologia, l'ambiente circostante e la psicologia abbiano un ruolo marcato nello sviluppo di questa malattia:

Fattori Biologici: La genetica e gli ormoni potrebbero avere un effetto sullo sviluppo dell'anoressia nervosa. Alcuni studi suggeriscono un legame tra anoressia e serotonina, una sostanza chimica prodotta nel cervello.

Fattori ambientali: Purtroppo viviamo in una società in cui essere magri è sempre più importante e le pressioni ad esserlo sono sempre maggiori. Infatti, anche se da un lato i tentativi di affrontare questo problema sono evidenti, dall’altro siamo bombardati dai media con immagini del corpo irrealistiche.

Fattori psicologici: Coloro che sono affetti, anche in maniera lieve, da un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) potrebbero essere più predisposti a mantenere una dieta rigorosa e un regime di esercizio fisico simili a quelli di coloro che sono affetti da anoressia nervosa. 

Come viene diagnosticata?

Per prima cosa è bene eseguire un esame fisico generale dal medico di base, per controllare la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca. Allo stesso tempo verranno effettuate anche le analisi del sangue per controllare i livelli di elettroliti e la funzionalità epatica e renale. Inoltre, verranno controllate anche la densità ossea ed eventuali irregolarità cardiache. Tutto questo viene fatto per per escludere altre possibili cause di perdita di peso, come la celiachia o una malattia infiammatoria intestinale. Se i risultati punteranno a cause “non di natura fisiologica”, allora verrà richiesto un esame psicologico e si verrà indirizzati ad un professionista della salute mentale per una terapia psicologica e nutrizionale.

Uno dei maggiori ostacoli nel trattamento dell'anoressia nervosa è la difficoltà a rendersi conto che si ha bisogno di aiuto. Riconoscere prima, ed ammettere poi, di avere un problema è sempre lo scoglio più grande da superare e ciò può rendere difficile il trattamento.

L'obiettivo principale sarà quello di riportare il corpo a un peso normale e stabilire abitudini alimentari sane e il dietologo rimane la figura professionale più adatta ad affrontare questo percorso. In alcuni casi è perfino raccomandabile che anche i familiari prendano parte alla terapia, in quanto l'anoressia nervosa è una sfida che può durare anche tutta la vita.

Terapia individuale: Una forma di terapia chiamata “cognitivo-comportamentale” viene spesso utilizzata per trattare l'anoressia nervosa. Questa terapia aiuta a cambiare pensieri e comportamenti malsani. Il suo obiettivo è aiutare a imparare ad affrontare emozioni forti e costruire una sana autostima.

Terapia familiare: Essa coinvolge i membri della famiglia per mantenerli in linea con l’alimentazione e il nuovo stile di vita del soggetto anoressico. La terapia familiare aiuta anche a risolvere i conflitti all'interno della famiglia e può favorire la creazione di un supporto per il membro della famiglia che impara a far fronte all'anoressia nervosa.

Terapia di gruppo: Essa consente alle persone con anoressia nervosa di interagire con altre persone che hanno lo stesso disturbo. A volte non è la scelta preferibile in quanto, in alcuni casi estremi, si trasforma invece in una competizione fra i partecipanti “a chi è più magro”.

Terapia farmacologica: Sebbene al momento non sia disponibile alcun farmaco che abbia dimostrato di trattare l'anoressia nervosa, possono essere prescritti antidepressivi. Questi farmaci però non diminuiscono il desiderio di perdere peso, ma aiutano soltanto ad affrontare lo stato depressivo in cui spesso cadono gli anoressici.

Ricovero in ospedale: A seconda della gravità della perdita di peso, il medico di base potrebbe richiedere il ricovero ospedaliero. Nei casi più gravi è addirittura necessario ricorrere ad un’alimentazione forzata per via parenterale.

Per concludere

Molte persone guariscono dall'anoressia, ma una piccola percentuale, purtroppo, non ci riesce, arrivando a perdere la vita.

Sfortunatamente non esiste un metodo provato per prevenire l'anoressia nervosa, ma prestare attenzione ai sintomi del disturbo può aiutare la diagnosi, il trattamento e un rapido recupero.

 

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disturbi alimentari

Pubblicato il 30-08-2020 da:

simona pepe
Simona Pepe
MR Locum Pharmacist, MSc, GGS1, Nutritional Therapist, Menopause Expert-MEG, PN-NC1

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