
A) Fusto
1) Foglia dotata di peli uncinati
2) Infiorescenza ascellare
3) Fiore
4) Stame
5) Sezione verticale del fiore
6) Frutto coperto di spine uncinate
7) Sezione verticale del frutto
Storia e leggenda
È probabile che il nome della specie aparine derivi dal verbo greco apairo che significa “far presa”. Infatti è una pianta gracile e leggera, per cui per sostenersi si aggrappa, con i suoi aculei a uncino, alle piante vicine.
Nei suoi scritti, Dioscoride racconta come le pastorelle usassero i fusti dell’aparine riuniti in fascetti per chiarificare il latte.
I suoi frutti si usano come succedaneo del caffè e la radice, da cui si può estrarre una tintura rossa, sostituisce la cicoria se torrefatta.
Descrizione
È una pianta annuale e invadente dal fusto gracile, rampicante, avvolgente, quadrato, munito di aculei sugli spigoli, rigonfio, peloso ai nodi, ramificato dalla base.
I verticilli sono formati da 6-8 foglie, lunghe, lineari con la punta dura; la pagina superiore e i margini sono dotati di peli uncinati.
I fiori sono bianchi, piccoli, raccolti in cime peduncolate all'ascella delle foglie; la corolla è formata da 4 petali; i 2 carpelli sono accostati e pelosi. Fiorisce da maggio a ottobre.
Il piccolo frutto è peloso, uncinato, globuloso.
La radice è gracile.
Parti usate
L'intera pianta fresca ed essiccata, il succo fresco.
Principali costituenti
Glucosidi (asperuloside).
Proprietà
Antinfiammatorie, aperitive, cicatrizzanti, diuretiche, sudorifere.