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herbarium horizontal

Asparago

Asparagus Officinalis L.
asparago1

A) Radice con un germoglio 

B) Fiori 

C) Ramo con frutti 

1) Fiore maschile 

2) Fiore maschile in sezione verticale 

3) Ovario che si è appena liberato dallo stigma 

4) Ovario in sezione orizzontale 

5) Bacca 

6) Seme in sezione verticale: in evidenza l'embrione

Famiglia: Liliacee
Colore Fiore: Bianco
Habitat: È spontaneo dal piano costiero a quello submontano, sia nell’Italia peninsulare che insulare. Viene estesamente coltivato nei terreni sabbiosi e qua e là è anche inselvatichito. Fiorisce in estate.

Storia e leggenda 

L’asparago è presente un po’ dovunque, anche perché è facile la sua disseminazione naturale. 

Nell’antichità veniva coltivato in Egitto, nel Medio Oriente e in Grecia. 

Pare che sia stato introdotto in Europa durante l’epoca della conquista romana della Gallia, ma non si ha testimonianza della sua coltivazione prima del XV secolo. 

Dioscoride, Galeno e Celso lo conoscevano e già lo consigliavano come diuretico e lassativo. 
 

Descrizione 

Pianta erbacea perenne, con un breve rizoma, dal quale in aprile e in maggio si sviluppano dei turioni, germogli di sapore gradevole e delicato, rivestiti, nella parte apicale, di foglie simili a squame. 

Dopo lo sviluppo, si forma un caule eretto, alto anche un metro, molto ramoso, con rami gracili e lunghi, e ramoscelli terminali setacei, simili a foglie di pino ma più molli e più verdi, che svolgono anche la funzione delle foglie. 

Le foglie vere e proprie sono ridotte a squamette e sono caduche. 

I fiori, in parte ermafroditi, in parte separati i maschili dai femminili, sono portati da peduncoli, sono campanulati, con petali bianchi rigati di verde. 

Il frutto è una bacca globosa contenente da 1 a 4 semi. 

Parti usate 

I turioni e la radice. 

Principali costituenti 

Vitamina A e B, manganese, ferro e fosforo nei turioni; aspargina, arginina, asparagosi, olio etereo, grassi e zucchero nelle radici. 

Proprietà 

I turioni sono depurativi e diuretici, agiscono sul drenaggio epatico e renale, dell’intestino e dei polmoni; sono remineralizzanti, determinano diminuzione della glicosuria e sono lassativi. Le radici e il rizoma sono diuretici e declorificanti, aperitivi e sedatici del cuore.