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Barbarea

Barbarea Vulgaris R. Br.
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1) Parte basale del fusto, dalla radice a fittone con radici capillari alle foglie basali con lobo terminale arrotondato

2) Parte aerea del fusto

3) Foglie superiori

4) Fiori raccolti in grappoli terminali

Famiglia: Crucifere
Colore Foglia: Verde
Colore Fiore: Giallo
Nomi Alternativi: Erba di Santa Barbara, Rucola palustre, Crescione dei prati
Habitat: Cresce in tutta Italia, tranne in Sardegna, fino a 1500 m. Predilige i terreni umidi, azotati, ombrosi, erbosi e freschi, come letti dei torrenti in secca, viottoli sassosi, ripe sabbiose.

Storia e leggenda

Questa pianta è dedicata a Santa Barbara, protettrice di artiglieri, minatori, cavapietre, ovvero persone esposte alla polvere da sparo e del fuoco. Le sue foglie infatti, che sono di un verde vivo il giorno dedicato alla Santa (il 4 dicembre), sono un ottimo rimedio per le lesioni cutanee.


 

Descrizione

È una pianta biennale o perenne, polimorfa, dal fusto verde, eretto, scanalato, quasi glabro, ramoso e foglioso.

Le foglie sono lisce, grasse e lucenti, divise in segmenti ineguali; quelle basali hanno il lobo terminale arrotondato, quelle superiori sono incise e sessili.

I piccoli fiori, di color giallo vivo e piccoli, raccolti in grappoli terminali, hanno i sepali eretti disposti a croce e caduchi. Fiorisce da aprile a luglio.

I frutti sono silique dritte a due valve, che racchiudono un rango di semi ciascuna.

La radice è biancastra a fittone, circondata da fitte radici capillari.


 

Parti usate

Le foglie fresche (perché secche perdono i principi attivi) e i semi.


 

Principali costituenti

Vitamina C.


 

Proprietà

Aperitive, detergenti, vulnerarie.

 

 

Curiosità

Le sue foglie verdi e lucide assomigliano a quelle del crescione e in passato venivano usate nelle insalate. Il suo sapore amaro infatti ricorda quello della rucola.