
A) Ramo in fiore
1) Sezione verticale del capolino
2) Scaglia
3) Bocciolo
4) Fiore
5) Fiore in sezione verticale
6) Stame
7,8) Frutti
9,10) Frutti in sezione verticale e orizzontale
Storia e leggenda
Il nome botanico del genere deriva dal greco arctos, orso, e si riferisce al suo aspetto irsuto. Secondo alcuni è un’erba infestante, secondo altri un ortaggio.
Fin dall’antichità la bardana ha fama di pianta medicinale.
In Giappone questa pianta è coltivata e selezionata per le sue radici che vengono consumate come ortaggi.
Descrizione
È una pianta erbacea perenne, a radice fittonante, carnosa, internamente biancastra.
Il caule è eretto e raggiunge l’altezza di un uomo (1,50-1,80 m), striato, ramoso, con rami divaricati, ascendenti.
Le foglie sono alterne, picciolate, ovate, di colore verde sulla pagina superiore, biancastre sulla pagina inferiore.
I fiori sono raccolti in capolini globosi, della dimensione di una nocciola, raccolti a loro volta in un racemo, e sono di colore porporino.
I frutti sono acheni, oblunghi, di colore fulvo, rugosi specialmente alla sommità.
Parti usate
La radice fresca (l’essiccamento la rende quasi inattiva), le foglie e i semi. La radice si raccoglie nell’autunno del primo anno o meglio nella primavera del secondo. La si trova comunque in commercio seccata e tagliata a rotelle.
Principali costituenti
Un principio amaro (lappina), un olio essenziale, tannino, sali di potassa, di calce, di magnesio, inulina e un principio antibiotico simile alla penicillina.
Proprietà
È una pianta assai preziosa, che la medicina familiare non può ignorare. È depurativa, sudorifera, diuretica (elimina l’acido urico), coleretica, lassativa, antisifilitica, antidiabetica, miscrobicida (contro i batteri Gram-positivi), antivelenosa, topica.