Storia e leggenda
Gli antichi Egizi le attribuivano virtù magiche ed era apprezzatissima dai Romani e dai Greci, che la reputavano capace di curare una cinquantina di malattie.
Descrizione
È una pianta erbacea, perenne, a caule ascendente o eretto, glabro o tomentoso, semplice o anche ramoso.
Le foglie superiori sono verdi, più pallide quelle inferiori, crenulate e più o meno villose, sono oblunghe e lungamente picciolate, mentre le superiori sono più strette e con picciolo breve.
I fiori sono sessili, riuniti in glomeruli situati all’ascella delle brattee; il calice è persistente, tuboloso, campanulato e leggermente bilabiato; la corolla è porporina o, raramente, bianca.
Il frutto è costituito da tre acheni liberi, oblunghi, a estremità inferiore arrotondata.
Parti usate
Se ne usano le foglie e le sommità fiorite, raccolte da giugno ad agosto; e anche le radici.
Principali costituenti
Contiene due o tre alcaloidi eterociclici (betonicina, turicina, stachidrina), olio etereo, colina, betaina.
Proprietà
È espettorante, aperitivo, stomachico, purgativo e febbrifugo; è utilizzabile anche come vulnerario, antiputrido e topico.