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herbarium horizontal

Bistorta

Polygonum Bistorta L.
bistorta2

1) Infiorescenza a spiga terminale densa

2) Seme 

3) Fusto orizzontale rizomatoso con radici secondarie

4) Fiore ermafrodito pentamero con stami sporgenti

5) Frutto ad achenio bruno e lucido

6) Ovario con 3 stili

Famiglia: Poligonacee
Colore Foglia: Verde, Verde Scuro
Colore Fiore: Rosa
Colore Frutto: Bruno
Nomi Alternativi: Poligonia, Lazzula, Biaveta, Lavazzuola, Serpentina
Habitat: È presente in tutta l’Italia peninsulare. Cresce sulle Alpi e sugli Appennini da 500 a 2000 m d’altezza. Predilige terreni freschi e umidi, come la riva degli stagni, i fossi, gli acquitrini e le praterie umide di montagna.

Storia e leggenda

Le sue proprietà erano apprezzate sin dal Rinascimento.

Prima della scoperta degli antibiotici, questa pianta veniva impiegata come tonico sia nella cura preventiva che nel trattamento specifico della tubercolosi.


 

Descrizione

È una pianta perenne.

Ha uno o più fusti eretti, semplici, sottili, di forma cilindrica, striati, marcati da nodi con poche foglie.

Il rizoma è carnoso, profondo, due volte ritorto, bruno e dalla polpa rossastra.

Le foglie basali sono picciolate e di colore verde scuro; nella pagina superiore sono glabre, mentre in quella inferiore sono glauche; sono grandi, oblunghe o lanceolate, dal bordo ruvido. Le foglie superiori sono sessili e inguainanti il fusto.

I fiori sono raccolti in spighe terminali dal colore rosa tenero; hanno 5 petali e 8 stami sporgenti. Fioriscono da maggio a luglio.

Il frutto è un achenio a facce triangolari, liscio e di colore bruno.


 

Parti usate

Il rizoma e le foglie.


 

Principali costituenti

Tannino, glucidi, vitamina C, acido ossalico.


 

Proprietà

Antidiarroiche, antiinfiammatorie, astringenti, lenitive, toniche, vulnerarie.


 

Curiosità

Il nome “bistorta” deriva dalla forma del suo rizoma, che è appunto “due volte ritorto”.