
A) Ramo in fiore
1) Estremità del ramo
2) Sezione verticale del fiore
3) Petalo
4) Stami
5) Stami e pistillo
6) Pistillo con residui filamentosi
7) Sezione orizzontale dell’ovario
8) Fiore appassito chiuso nel calice
9) Pistillo
10) Seme
11) Seme in sezione verticale
Storia e leggenda
La Calluna vulgaris è l’unica specie del genere Calluna, che è molto simile alle varie specie del genere Erica, in quanto tappezza con i suoi fiori violetti le località in cui cresce, ma si differenzia per le foglie, che sono più piccole, e per corolla e calice divisi in quattro parti, non in cinque.
Le brughiere e le baragge, tipiche del Vercellese, costituiscono la terra di brugo, preziosa per la coltivazione di molte specie di piante da appartamento, che richiedono la terra acida.
Il brugo è ricchissimo di nettare e fornisce alle api la materia prima per l’apprezzatissimo miele scuro.
Con le radici della Calluna vulgaris si fabbricano pipe, mentre con i grappoli di fiori, raccolti quando sbocciano, si prepara un decotto per curare le affezioni renali.
Il nome botanico Calluna deriva dal greco kalluno, spazzare; infatti, le branche ramose di queste piante sono utilizzate dai tempi più antichi per fare le scope da giardino, chiamate scope di brugo.
Descrizione
È un arbusto molto ramificato, che può raggiungere 70-100 cm di altezza; ha portamento eretto o semisdraiato.
Le foglie, lunghe 2 mm, sono opposte e ogni coppia è inserita in posizione alterna rispetto alla precedente, sono molto ravvicinate sul caule e sessili.
I fiori, spesso tutti rivolti dallo stesso lato, sono piccoli e inseriti su racemi che a volte portano sull’apice delle foglie; il calice è dello stesso colore della corolla, rosa-lilla, e a forma campanulata.
I frutti, racchiusi nel calice e nella corolla, persistenti, sono capsule divise internamente in quattro loculi che contengono ciascuno un piccolo seme.
Parti usate
Si usano esclusivamente le sommità fiorite che si raccolgono da luglio a settembre, all’inizio della fioritura, recidendole con le forbici un centimetro sotto l’infiorescenza. Si fanno seccare in locali ventilati e si conservano in sacchetti di carta.
Principali costituenti
Tannino, aricolina (che è una resina), ericinolo (olio), arbutina.
Proprietà
È un potente diuretico e antisettico urinario (affine al corbezzolo e alla verga aurea), depurativo, sedativo delle vie urinarie, astringente e antireumatico.