
A) Ramo maschile in fiore
B) Ramo femminile in fiore
1) Fiori maschili
2 a, b, c) Stami
3) Fiore femminile senza brattea
4) Fiore femminile senza brattea e senza guaina
5) Frutto nella guaina
6) Frutto senza guaina
Storia e leggenda
La canapa è originaria dell’Asia centro-occidentale, ed è stata largamente coltivata anche in Italia, specialmente in Romagna e nel Polesine, anche in razze selezionate locali, che hanno dato ottime e pregiate produzioni di fibra tessile. La Cannabis sativa ha perso ormai, per la concorrenza delle fibre sintetiche, convenienza per la coltivazione. Ma non è la Cannabis sativa che fornisce la resina, che ha proprietà farmacologiche, bensì la Cannabis indica, una razza molto simile alla prima che viene coltivata in India. Questa pianta produce una resina, abbondantemente secreta dall’infiorescenza femminile, conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà inebrianti, e diffusa in occidente dagli Arabi che l’avevano conosciuta in Persia, e pare anche dai crociati.
Descrizione
È una pianta erbacea annua, alta fino a 3 metri, con il caule eretto, angoloso, ruvido, con rami opposti.
Le foglie sono anch’esse opposte, picciolate, con il lembo composto da 5 foglioline, uguali e a disposizione palmata, quelle inferiori; disuguali per prevalenza della fogliolina mediana, quelle superiori.
I fiori maschili e femminili sono separati su piante di diverso sesso (dioiche). Quelli maschili sono raccolti in pannocchie terminali allungate, verdi; quelli femminili sono ammassati in dense infiorescenze terminali di colore verde cupo; ogni fiore è accompagnato da una bratteola rivestita di ghiandole resinose.
I frutti sono acheni, tondi, glabri, con pericarpo duro e fragile, con un unico seme.
Parti usate
Le sommità fiorite, la resina e le foglie della varietà indica, l’unica usata in farmacopea.
Proprietà
Analgesiche, sedative, narcotiche.