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Capelvenere

Adiantum Capillus Veneris L.
capelvenere1

1) Fusto e rizoma strisciante

2) Rizoma ricoperto di scaglie

3) Spore nel soro 

4) Indusio che ricopre le spore

Famiglia: Polipodiacee
Colore Foglia: Verde, verde-brillante
Nomi Alternativi: Adianto, Filo di Venere, Capovenere
Habitat: Cresce in tutta Italia dal mare alla zona submontana, fino a 1300 m. Predilige i luoghi freschi e umidi come pozzi, grotte, le rive ombrose dei corsi d’acqua, le sorgenti, i terreni calcarei e tufacei soggetti a stillicidio.

Storia e leggenda

Il nome deriva dal fatto che i lunghi piccioli delle foglie, sottilissimi, ricordano i capelli di una donna, in particolare di Venere, appunto, da sempre rappresentata con una lunga capigliatura.

Nel XVII secolo si otteneva uno sciroppo dal capelvenere che, mischiato al tè e al latte caldi, dava luogo a una bevanda molto apprezzata, chiamata “bavarese”.


 

Descrizione

È una felce perenne dal fusto sottile, di colore nero o bruno intenso, liscio.

Le foglie sono a forma di ventaglio, delicate, di color verde tenue e si inseriscono su un sottile rachide nero e lucente.

Le spore sono prodotte nei sori, posti sul lato inferiore delle foglie e ricoperti da una membrana chiamata indusio; vengono rilasciate nel periodo compreso tra luglio e settembre. 

Il rizoma è sotterraneo, strisciante, ricoperto di scaglie e di colore bruno-nero.


 

Parti usate

Le fronde.


 

Principali costituenti

Tannino, mucillagine, zuccheri, acido gallico, tracce di essenza, principi amari e capillarina.


 

Proprietà

Bechiche, diuretiche, emmenagoghe, emollienti, espettoranti.


 

Curiosità

Le foglie del capelvenere rimangono asciutte quando vengono immerse nell’acqua, e le gocce di rugiada o di pioggia scivolano sulla loro superficie senza essere assorbite.