
A) Rizoma
B) Fusto fiorito
1) Bocciolo
2) Fiore
3) Stame
4) Poliachenio
5) Achenio
6) Seme
Storia e leggenda
Un tempo si credeva che mettendo una radice di questa pianta in casa avrebbe tenuto lontano il demonio e le bestie velenose. Da qui deriva il nome di Erba Benedetta ancora oggi molto utilizzato.
Nella sua Naturalis historia Plinio il Vecchio cita probabilmente per la prima volta la cariofillata e ne descrive le virtù medicinali. Nel XVI secolo i medici la trascurano, mentre rimase popolare nelle campagne per la credenza che esorcizzasse chi la possedeva.
Oggi è molto utilizzata e apprezzata in fisioterapia.
Si consiglia di non usare recipienti di ferro e di attenersi scrupolosamente alle dosi prescritte.
Descrizione
È una pianta perenne dal fusto eretto, villoso, ruvido.
Le foglie radicali sono pennate a cinque o sette foglioline ineguali e dentate.
I fiori sono gialli, solitari; sono formati da un calicetto a cinque divisioni, cinque sepali inclinati verso terra e numerosi stami e carpelli; dopo la fioritura, i cinque petali si separano. Fiorisce da maggio a settembre.
Il frutto è un poliachenio; ogni achenio è formato da brevi peli lucidi ed è sormontato da un lungo stilo uncinato.
Il rizoma è corto, rugoso, bruno all'esterno e viola cangiante in bruno all'interno.
Parti usate
Le foglie alla fioritura e il rizoma prima della fioritura.
Principali costituenti
Tannino, resina, un principio amaro, un glucoside, vitamina C.
Proprietà
Astringenti, febbrifughe, stomachiche, sudorifere, toniche, vulnerarie.