
A) Fusto inesistente con un solo capolino e la radice grossa e spessa
B) Fusto breve con capolino finale
Storia e leggenda
Secondo la leggenda, il nome Carlina deriverebbe dall’episodio in cui sarebbe stata un rimedio provvidenziale contro la peste per le armate di Carlo Magno o di Carlo V.
Un'altra leggenda ritiene invece che la voce carlina derivi da “cardina”, cioè piccolo cardo.
L'asino è l'unico animale a brucare la pianta senza estirparla, mentre i maiali mangiano la radice.
Quando il tempo è bello e secco le brattee sono ben aperte e distese, quando invece il tempo è piovoso e umido le brattee si inclinano verso l'interno ricoprendo il capolino. Per questo nei Paesi Baschi e nell’Europa del nord si usa esporlo all’esterno delle case.
Descrizione
È una pianta perenne, con un solo grosso capolino circondato da bratteole argentate, quasi senza fusto.
Le foglie sono molto spinose, profondamente incise e disposte a raggiera.
I fiori sono di colore bianco-verdastro o argentati. Fiorisce da luglio a ottobre.
L'achenio è ricoperto di peli gialli ripiegati, a piumetto, due volte più lunghi dell’achenio stesso.
La radice è grossa e spessa, e contiene latice.
Parti usate
La radice.
Principali costituenti
Olio essenziale, inulina, tannino, resina, una sostanza antibiotica.
Proprietà
Cicatrizzanti, colagoghe, detergenti, diuretiche, stomachiche, sudorifere.