
A) Ramo in fiore
1) Sezione verticale del fiore
2) Petalo superiore
3) Stami
4) Calice e pistillo
5) Ovario in sezione verticale
6) Frutto dischiuso
7) Seme
Storia e leggenda
Detto anche ippocastano, il castagno d'India è in realtà originario della penisola Balcanica e non ha nulla a che vedere con l'Estremo Oriente.
È una pianta largamente diffusa, specie nei parchi e giardini, in tutta Italia e in tutta Europa, dove è stato introdotto nel XVII secolo.
Le sue proprietà medicinali vennero scoperte da uno speziale veneziano che ne utilizzò la farina come starnutatorio, e quindi contro il mal di testa dovuto a sinusite.
Più tardi il suo uso venne diffuso nella cura di tutti i tipi di emicrania, e anche come ottimo febbrifugo.
I suoi semi, che nell'aspetto sono simili alle castagne normali, non sono commestibili per via del loro sapore amaro. Venivano però utilizzati dai Turchi per curare i cavalli affetti da bolsaggine e di qui viene il nome Ippocastanum che vuol dire appunto "castagna dei cavalli"
Descrizione
È un albero alto da 10 a 20 m, diffusamente coltivato.
Il tronco è piuttosto corto, spesso, contorto; i rami principali sono soprattutto orizzontali.
Le foglie sono opposte, palmato-composte, con sette grandi foglioline cuneato-oblunghe, dentate ai margini, che si svolgono da gemme precoci e molto grosse, dapprima estremamente viscose.
I fiori hanno una simmetria bilaterale, sono abbastanza evidenti, riuniti in pannocchie terminali erette e di forma piramidale; hanno un calice a cinque denti e la corolla a cinque petali diseguali, di colore bianco con macchie gialle e rosse; gli stami sono sette.
Il frutto è una grossa capsula subglobosa di colore verde, aculeata esternamente per spine brevi e tozze, che alla fine si fa coriacea e si apre in due o tre valve.
I semi sono da 2 a 4, simili a castagne grandi, bruno-rossicci all'esterno e bianchi all'interno.
Parti usate
La corteccia, i semi (le castagne).
Principali costituenti
Contiene un olio grasso, esculina, frassina, argirina, esculetolo, materia saponosa, flavonidi.
Proprietà
È un vasocostrittore e tonico venoso, antiemorragico; un buon fluidificante sanguigno; facilita, nei prostatici, la minzione; è un astringente; antinfiammatorio.