
A) Fusto in fiore
1) Fiore
2) Calice del fiore
3) Corolla del fiore
4) Acheni
Storia e leggenda
Il nome della specie cataria deriva dal latino catus, che significa “gatto”; infatti, questa pianta è nota perché attira i felini per il suo profumo molto gradevole che ricorda la menta.
Originarie delle regioni orientali mediterranee, le piante di cataria sono state coltivate a lungo per uso terapeutico; sfuggite poi alle coltivazioni, si sono diffuse in modo irregolare un po' ovunque.
La cataria assomiglia alla melissa, ma si differenzia per i suoi fiori rosa a grappoli terminali e per il labbro inferiore dentato e incavato delle corolle.
Masticare qualche foglia di cataria può alleviare il mal di denti.
In America si vendono sigarette di foglie essiccate di cataria contro il singhiozzo.
Descrizione
È una pianta perenne dal fusto villoso, grigiastro, eretto e ramificato.
Le foglie sono picciolate, crenate, dentate, verde grigiastre nella pagina superiore, biancastre nella pagina inferiore.
I fiori sono bianchi, picchiettati di porpora, raccolti in verticilli ravvicinati; il calice è peloso e ha cinque denti triangolari; la corolla è poco sporgente dal calice, ha il labbro superiore dritto a due lobi e il labbro inferiore concavo a tre lobi; hanno quattro stami di cui due più lunghi. Fiorisce da giugno a settembre.
Gli acheni sono bruni, trigoni e lisci.
Parti usate
Le sommità fiorite da giugno a settembre e la pianta intera in estate.
Principali costituenti
Carvacrolo, timolo, nepetalattone, acido nepetalico.
Proprietà
Antispasmodiche, carminative, emmenagoghe, stomachiche, toniche, vulnerarie.