
A) Fusto ricadente con nodi molto marcati, foglie opposte, glabre, intere, molto picciolate e fiori all'ascella delle foglie alla sommità del fusto
1) Fiore a forma di stella
2) Interno del fiore con ovario, stami e 3 stili
3) Interno del fiore con ovario e 3 stili
4) Capsula divisa in sei denti
5 Semi reniformi
Storia e leggenda
Il nome Stellaria deriva dal latino “stella” perché i fiori del centocchio hanno la forma di piccole stelle bianche; il nome volgare “morso di gallina” allude all'avidità dei volatili di bassa corte per i semi e le foglie di questa pianta.
Il centocchio è una pianta dai fusti molli che restano prostrati al suolo in mancanza di altre piante, ma si raddrizzano quando si avvolgono ad altre piante alla ricerca di luce.
I fiori, che si chiudono di sera o quando piove, sono poco visibili perché molto piccoli, ma anche perché a volte non hanno i petali, e quindi rimane solo il calice verde che si confonde facilmente con le foglie.
Nell'antichità e nel Medioevo il centocchio probabilmente non era conosciuto perché non viene mai nominato nei testi. Solo nel XIX secolo Kneipp, fitoterapista bavarese, ne vantò le qualità calmanti delle irritazioni delle vie respiratorie.
Descrizione
È una pianta annuale dai fusti deboli, raggruppati, ricadenti o rampicanti, con i nodi molto marcati.
Le foglie sono opposte, glabre, intere, molto picciolate.
I fiori si inseriscono all'ascella delle foglie della sommità del fusto, e sono bianchi, peduncolati, a forma di stella con cinque sepali liberi e lanceolati, cinque petali corti e profondamente divisi tanto da sembrare 10 in tutto, e tre stili. Fiorisce da febbraio a novembre.
La capsula è composta da sei denti contenente semi reniformi, di colore bruno-rossastro.
Parti usate
La pianta fresca o essiccata, e il succo fresco.
Principali costituenti
Sali minerali, soprattutto di silicio e potassio.
Proprietà
Diuretiche, galattofughe, toniche, vulnerarie.