
A) Parte aerea della pianta: fusto prostrato, debole, peloso, a volte rossastro
B) Rizoma bruno scuro, legnoso, strisciante
1) Foglia con lunghi piccioli che terminano con cinque foglioline ovali o lanceolate, dentate, con le stipole intere o a due denti
2) Fiore: calice a cinque sepali, calicetto a cinque grandi lobi; cinque petali a forma di cuore; numerosi stami e carpelli a tubercolo
3) Fiore in sezione verticale
4) Frutto
Storia e leggenda
Il pentaphyllum dei discepoli di Ippocrate e di Dioscoride è proprio il cinquefoglio.
Chiamato così perché è stata definita dai botanici una pianta del tipo 5: il calicetto ha cinque divisioni, il calice ha cinque sepali e la corolla è composta da cinque petali giallo chiaro. Anche le foglie sono suddivise in cinque foglioline ovali allungate.
I fiori resistono fino all'autunno, e quando i petali si aprono, indicano l'avvicinarsi della pioggia.
Insieme alla bistorta e al cardo santo è un ottimo rimedio per le sue proprietà astringenti.
Si consiglia di non prepararlo né di conservarlo in recipienti di ferro.
Descrizione
È una pianta perenne dal fusto prostrato, debole, peloso, a volte rossastro.
Le foglie hanno lunghi piccioli che terminano con cinque foglioline ovali o lanceolate, dentate, con le stipole intere o a due denti.
I fiori sono gialli, solitari, peduncolati, grandi; il calice ha cinque sepali e il calicetto cinque grandi lobi; i cinque petali sono a forma di cuore; sono costituiti da numerosi stami e carpelli a tubercolo. Fiorisce da giungo a ottobre.
Il frutto è composto da numerosi acheni secchi, piccoli e pelosi di colore giallo-marrone.
Il rizoma è bruno scuro, legnoso, strisciante, e produce fusti striscianti e radicanti ai nodi. La radice è rossastra al taglio.
Parti usate
Il rizoma e la radice in autunno.
Principali costituenti
Tannino, alcool (tormentolo), glucidi.
Proprietà
Astringenti, depurative, febbrifughe.