
1) Fusto fiorito
2) Frutto
Storia e leggenda
Il nome Ecballium deriva dal greco e vuol dire “lanciare al di fuori” perché si riferisce alla deiscenza brusca del frutto. Infatti, la capsula verde si stacca bruscamente dal peduncolo e lancia, con rumore, una sostanza mucillaginosa contenente i semi, mentre la capsula vuota viene lanciata a distanza nella direzione opposta. Il fenomeno è causato dalla pressione interna di gas che può sparare il frutto anche a più di 12 metri di distanza.
Questa pianta è originaria dei Paesi mediterranei, ed è stata utilizzata da Egizi, Greci e Romani come purgante drastico. Era infatti menzionata nel papiro di Ebers e conosciuta da Ippocrate e Teofrasto. Anche Dioscoride ne conosceva le proprietà purgative, vomitative ed emmenagoghe.
La pianta deve essere usata con molta prudenza dal momento che può provocare intolleranze e avvelenamenti e, di conseguenza, diarrea e convulsioni.
Tuttavia, soprattutto in Gran Bretagna, viene preparata in farmacia una pozione, denominata Eleterium, che ha un’azione violenta dovuta al succo dei frutti immaturi ed essiccati che contengono principi amari glucosidici.
Descrizione
È una pianta perenne, dal fusto prostrato, glauco, coperto di peli ruvidi e rami fioriferi ascendenti.
Le foglie sono spesse, triangolari, sinuose.
I fiori sono giallastri, venati di verde, monoici, formati da calice e corolla divisi in 5 lobi. Fiorisce da maggio a settembre.
Il frutto è verdastro, ovale, ispido, pendulo all’estremità di un peduncolo eretto, deiscente, che a maturazione si stacca dalla pianta; la sua forma ricorda un piccolo cocomero.
La radice è carnosa.
L’odore è fetido e il sapore è acre.
Parti usate
Il succo del frutto e la radice fresca, cotta oppure essiccata.
Principali costituenti
Elaterina, cucurbitacine, acidi grassi.