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herbarium horizontal

Coda cavallina

Equisetum Arvense L.
coda cavallina1

A) Equisetum Pratense Ehrhart

B) Equisetum Arvense L.

a) Caule fertile privo di clorofilla

b, c) Cauli dotati di clorofilla, di cui c) è fertile e b) è sterile

1) Scudetti a forma di chiodo, inseriti nella spiga, portanti degli sporangi

2, 3) Sezione verticale e orizzontale dell’infiorescenza

4) Ramo articolare di un caule sterile

5) Articolo terminale di un ramo

B) Parte del rizoma con tubercoli

Famiglia: Equisetacee
Nomi Alternativi: Equiseto
Habitat: L'equiseto cresce in molte parti del mondo; in Italia è diffuso nei luoghi umidi e freschi dalla regione mediterranea fino a quella subalpina, sulle sponde di fiumi, torrenti e nei luoghi erbosi ricchi d'acqua.

Storia e leggenda

Questa pianta è stata considerata per secoli preziosissima, e veniva usata come rimedio di molti mali; le donne, nella cura di casa, la tenevano in considerazione per un altro motivo: l'equiseto, molto ricco di silice, veniva usato per far brillare le pentole di rame. Le proprietà preziose dell'equiseto sono state riscoperte oggi, dopo un periodo di oblio, e si sono ritrovati i costituenti che sono all'origine delle virtù terapeutiche di questa pianta.



 

Descrizione

È una pianta perenne, con un sottile rizoma nero che emette dei tubercoli ovali. Da questo rizoma in primavera vengono emessi i fusti erbacei fertili, alti 20 cm, privi di clorofilla, cilindrici, di colore che varia dal bianco-giallastro al bruno rossiccio, portanti alla sommità una spiga lunga 3-5 cm di colore giallo.

La spiga contiene gli sporangi, cavità che producono e portano a maturazione le spore; questa pianta non produce fiori né semi e viene perciò classificata tra le Crittogame. 

Le spore possiedono delle appendici membranose, che ne permettono il trasporto attraverso il vento e la diffusione a distanza della specie. 

I fusti sterili si sviluppano più tardi, durante l'estate, sono più alti, da 30 cm a 1 m, gracili, glabri, verdi, composti di tanti piccoli cilindri articolati l'uno dopo l'altro, con rami esili disposti a verticillo, intorno ai nodi. 

Non ha foglie.

 

Parti usate

Gli steli verdi o la pianta intera. Gli steli si raccolgono in maggio-luglio e si tagliano a 5 cm dalla base.


 

Principali costituenti

L'equiseto, essiccato, ha un alto contenuto di ceneri, circa il 14%, di cui almeno 6,40 è costituito da silice (infatti è la pianta che contiene in maggiore quantità questo elemento, che è tra i dodici principali del nostro organismo), 5,50 di carbonato di calcio e poi solfato di potassio, magnesio, fosfato di calcio, ferro, manganese, un tannino, una sostanza amara, una resina, sostanze pectiche, acidi linoleico, oleico, stearico, l'equisetonina (un saponoside), l'equisetina (che è un miscuglio di alcaloidi), un fitosterolo, glucosidi flavonici.


 

Proprietà

È un potente diuretico, emostatico, astringente, remineralizzante, aiuta la formazione dei globuli rossi nel sangue, favorisce le mestruazioni, antidegenerativo, cicatrizzante.

 

Avvertenza

Anche le altre varietà di equiseto, come l'Equisetum maximum, l'Equisetum palustre, l'Equisetum limosum e l'Equisetum hiemale hanno le stesse proprietà e le stesse indicazioni della coda cavallina anche se la loro composizione è leggermente differente. Il sangue umano contiene 10 mg per litro di silice, quindi il corpo nel suo complesso ne contiene circa 7 gr, il doppio del ferro. La silice si trova nelle unghie, nelle ossa e nei tessuti. Si è notato che il cancro appare meno frequentemente nelle regioni ricche di magnesio e di ferro: i vegetali di cui si nutrono le popolazioni di quelle zone, infatti, ne sono molto ricchi.

Se qualcuno desiderasse coltivare l'equiseto nel proprio giardino, può farlo perché le difficoltà non dovrebbero essere molte. L'equiseto si riproduce naturalmente attraverso la disseminazione di spore, ma ci si può procurare la pianta estirpando il rizoma, di colore nerastro, durante la primavera o anche l'estate. Lo si trapianta poi nel proprio giardino, ricordando che questa pianta ama le esposizioni soleggiate e i terreni molto umidi. Si interra quindi nelle vicinanze di una fontana o di un ruscello; anche il problema delle erbe infestanti non dovrebbe manifestarsi poiché difficilmente altre erbe amano terreni nei quali l'acqua è quasi stagnante.