
1) Fusto rampicante con un fiore e foglie cuoriformi
2) Fiore a forma di imbuto con le brattee che coprono il calice
3) Calice a 5 sepali
Storia e leggenda
Il nome scientifico Convolvulus deriva dal latino convolvere, che significa “arrotolarsi”, e il nome della specie, sepium, chiarisce le sue preferenze, le siepi. II convolvolo infatti è una pianta infestante, e per questo molto temuta da agricoltori e vivaisti. Non è dotata di viticci, ma si avviluppa ai sostegni e non è raro vederla intrecciata con una pianta congenere.
Da questa specie sono derivate le belle varietà a fiori colorati, che trovano impiego nei giardini per mascherare le reti di recinzione.
Dai tempi più lontani, il convolvolo è ricercato, perché si usano radici e foglie per la loro proprietà lassativa.
I medici arabi del Medioevo usavano la radice per curare l'itterizia.
Nel XI secolo il convolvolo era considerato un rimedio contro le febbri infettive.
In Germania, ancora oggi, vengono usate le sue foglie per preparare un infuso efficace per curare la leucorrea; inoltre, le foglie essiccate e ridotte in polvere, conservano per lungo tempo le proprietà curative.
Descrizione
È una pianta perenne, dal fusto volubile, destrorso, rampicante, glabro, angoloso.
Le foglie sono grandi, cuoriformi, con orecchiette angolose e lunghi piccioli.
I fiori sono bianchi, ascellari, solitari; hanno 2 stimmi, un calice a 5 sepali, nascosto da 2 brattee opposte, larghe, una corolla 4 volte più lunga, a forma di grande imbuto con 5 pieghe. Fiorisce da giungo a settembre.
La capsula è subglobosa e contiene da 3 a 4 semi.
Il rizoma è lungo, bianco, carnoso, grosso come il fusto aereo.
Parti usate
La radice e le foglie (giugno-settembre) da far essiccare all'ombra.
Principali costituenti
Resina, tannino, sali minerali, glucosidi.
Proprietà
Coleretiche, lassative.