
1) Ramo in fiore
2) Spina munita di aculei pungenti alla base delle foglie
3) Fiore
4) Sezione verticale del fiore
5) Stame
6) Carpello sormontato dal disco stimmatico
7) Grappolo di bacche
Storia e leggenda
Il nome del genere deriva dal greco berberi, che significa “conchiglia”, per via dei petali a conca.
Le piccole bacche rosse e oblunghe ricordano gli acini d’uva, per questo hanno dato origine ai nomi popolari come uva spineta. Le foglie, riunite in fascetti sui rami molto corti, hanno alla base una spina composta da aculei pungenti.
Il crespino fa parte delle piante dette entomofile, cioè che richiedono la presenza degli insetti per la loro impollinazione, come la salvia, la primula e altre. Basta un leggero sfioramento per far scattare questo meccanismo di fecondazione: gli stami si ergono per poi appoggiarsi contro lo stimma.
In quanto arbusto perenne e decorativo, era coltivato nei giardini fino a quando si scoprì che trasmetteva una malattia molto grave dei cereali: la ruggine.
Santa Ildegarda fu la prima a studiare le proprietà di questa pianta.
Nel XVII secolo J. Ray approfondì gli studi sul crespino e soprattutto sulla sua azione colagoga.
In alcuni Paesi europei i frutti vengono impiegati per la preparazione di marmellate e sciroppi.
Descrizione
È un arbusto perenne dal fusto eretto e la corteccia grigia.
I rami sono scanalati, il legno è duro e giallo.
Le foglie sono verde chiaro, rigide, ineguali, ovali, più strette alla base e arrotondate all’apice, bordate di ciglia spinose, venate sotto, riunite in fascetti intorno a una spina formata da 3 a 7 aculei pungenti.
I fiori sono gialli, costituiti da 6 fasci comprendenti sepali, petali e stami attorno a un carpello sormontato da un disco stimmatico e persistente, riuniti in grappoli penduli più lunghi delle foglie. Fiorisce da maggio a giugno.
Le bacche sono rosse e ovoidali (5 mm), e contengono 2-3 semi.
Il sapore della bacca è amarognolo e rinfrescante; quello della scorza è amaro.
Parti usate
I frutti (settembre), le foglie (maggio-giugno) e la scorza della radice fresca (autunno).
Principali costituenti
Alcaloidi, vitamina C. La corteccia contiene un alcaloide, la berberina; e i suoi frutti contengono zuccheri, acido citrico e acido malico.
Proprietà
Aperitive, colagoghe, diuretiche, febbrifughe, lassative, stomachiche, toniche.