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herbarium horizontal

Driade

Dryas Octopetala L.
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A) Radici spesse e fibrose

B) Fusto legnoso e ramificato

1) Foglie alterne con lamina lanceolata e margine crenato, verde scuro sopra e biancastre sotto

2) Fiore solitario sorretto da un lungo peduncolo villoso

3) Calice setoloso e glandoloso

4) Calice con stami gialli

5) Fiore in fase di fruttificazione con code piumose 

6) Frutto achenio con pappo setoso e bianco

7) Frutto in sezione verticale (sx) e tagliato orizzontalmente (dx)

Famiglia: Rosacee
Colore Foglia: Verde, Biancastro
Colore Fiore: Bianco
Nomi Alternativi: Camedrio alpino, Camedrio cervino
Habitat: Cresce sulle Alpi e sugli Appennini, su rupi, greti e pascoli sassosi; da 1.000 m fino a 2.500 m.

Storia e leggenda

Il nome del genere di questa pianta deriva dalla forma delle sue foglie, che assomigliano a quelle della quercia, il cui nome viene dal greco Drys. Fu Linneo a darle questo nome, ispirandosi alle Driadi, le ninfe che vivevano tra i boschi e che i Greci ritenevano immortali ed eterne come le querce.

Il nome della specie, invece, deriva dal numero dei petali: octo, “otto”, petalon, “petalo”. 

In estate, la driade forma estesi tappeti bianchi sull’erba bassa e sulle rocce della maggior parte delle montagne d’Europa, ma specialmente delle Alpi. È molto resistente alle più basse temperature; infatti, è presente nelle tundre boreali fino alle coste artiche. Inoltre, è molto longeva: può vivere addirittura fino a cento anni. 

I suoi fiori bianchi, seppur differenti, ricordano quelli dell’anemone.

Nel XVI secolo, dei ricercatori botanici hanno fatto conoscere e apprezzare questa pianta, già nota agli abitanti dei villaggi d’alta montagna, divulgandone le proprietà medicinali delle foglie, che sono toniche e astringenti. 

Con esse si prepara il tè svizzero, ottimo rimedio per le coliche.


 

Descrizione

È una pianta perenne, dal fusto prostrato, strisciante, legnoso, ramificato.

Le foglie sono picciolate, verdi e glabre sulla pagina superiore, biancastre e lanuginose su quella inferiore, coriacee, oblunghe, arrotondate alla base, con i bordi crenati regolarmente e stipole saldate al picciolo.

I fiori sono bianchi, grandi, solitari, sorretti da lunghi peduncoli villosi; il calice è setoloso, glandoloso e costituito da 7-9 lobi e la corolla da 7-9 petali ovali; è dotato di numerosi stami, stili lunghi e ovario libero. Fiorisce da giugno ad agosto.

Il frutto è secco, indeiscente, composto da numerosi carpelli, sormontati da un piccolo pappo setoso e bianco, che favorisce la dispersione dei semi per mezzo del vento.

La radice è spessa e fibrosa.


 

Parti usate

Le foglie (giugno-agosto).


 

Principali costituenti

Tannino, sali minerali.


 

Proprietà

Astringenti, digestive, toniche.