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herbarium horizontal

Edera

Hedera Helix L.
edera1

A, B, C) Ramo privo di fiori, con fiori, con frutti

1) Fiore

2) Fiore in sezione verticale

3) Pistillo

4, 5) Frutto in sezione verticale e orizzontale

6) Seme

7) Seme in sezione verticale

Famiglia: Araliacee
Colore Foglia: Verde
Colore Fiore: Giallo
Colore Frutto: Nero
Habitat: Cresce in tutta l'Italia, nei luoghi umidi e ombreggiati, nei boschi, rampicante o strisciante sul terreno.

Storia e leggenda

Il nome della specie, helix, deriva dal greco helissein che significa abbracciare. 

L'edera è diffusa nell'Asia minore e in tutta l'Europa. 

I Greci la ritenevano una pianta sacra al dio Dionisio, come sacra gli era anche la vite. Molte antiche rappresentazioni raffigurano Dionisio con in mano un tralcio d'edera. Il nome greco della pianta era kissòs e per questo il dio era anche chiamato con l'appellativo di kissostéfanos, incoronato d'edera. Quando Dionisio, come racconta la leggenda, fu rapito giovincello dai pirati e legato all'albero maestro della nave, viti ed edere corsero in suo aiuto e si svilupparono attorcigliandosi alle vele e ai cordami, mentre il dio, legandosi, si trasformava in leone.

Secondo alcune leggende popolari nordiche, nel fogliame di questa pianta rampicante si nascondevano i folletti, che proteggevano le case dagli spiriti maligni.

È sempre stata il simbolo della fedeltà in amore e per la forma elegante delle sue foglie era stata scelta con l'alloro, nell'antichità, per incoronare i poeti.


 

Descrizione

L'edera non è capace di reggersi da sola nei primi anni di vita e si arrampica con le sue piccole radici sui muri o sugli alberi. Con il passare del tempo, i rami più vecchi lignificano e quelli principali si ingrossano fino a divenire solidi e grossi come veri tronchi; raggiunge anche i 400 anni di vita. A volte gli alberi su cui si arrampica muoiono, non perché l'edera succhi nutrimento, sia cioè una pianta parassita, ma perché con il suo fitto fogliame, sottrae all'ospite la luce di cui tutti i vegetali hanno bisogno. 

I fusti aderiscono ai sostegni per mezzo di sottili e fitte radici, che si insinuano nelle fenditure di muri e cortecce e assicurano così una forte aderenza, ma non hanno nessuna funzione alimentare; queste appendici non si sviluppano sui rami portanti i fiori. 

Le foglie sono picciolate, di colore verde intenso, più scuro nella pagina superiore e hanno forma diversa: quelle dei rami rampicanti sono palmato-lobate, in 3 o 5 lobi, quelle dei rami fertili, hanno margine intero e forma ovale o romboidale. 

I fiori sono raccolti in infiorescenze ad ombrella, isolate, al termine dei rami fertili; hanno 5 sepali e 5 petali di colore giallo tendente al verde. 

I frutti sono drupe carnose di colore nero, contenenti 2 o 3 semi.

 


 

Parti usate

Le foglie, che vanno raccolte tra i mesi di giugno e agosto, recidendole senza il picciolo. I frutti sono velenosi.


 

Principali costituenti

Alcuni saponosidi: ederina, ederagenina, ederacoside, flavonoidi, acido clorogenico e caffeico, acidi organici: malico, formico, ederico, inodore, carotina, un ormone estrogeno.


 

Proprietà

Ha una buona attività antispasmodica per l'apparato respiratorio ed espettorante; è depurativa; colagogo, stimola le mestruazioni; ha proprietà decongestionanti, vaso-costrittrici, anticellulitiche e antinevralgiche.