
A) Fusto eretto con fiori nelle tre fasi di sviluppo
B) Foglia basale lunga e picciolata
1) Brattea
2) Ligula
3) Pistillo
4) Achenio con piumetto semplice
Storia e leggenda
Il nome della specie, helenium, pare derivi dal greco Elena: secondo la leggenda la pianta nacque dalle lacrime di Elena, moglie di Menelao, che fu la causa della guerra di Troia.
Nell’antichità, Teofrasto, Dioscoride e Plinio, nel Medioevo, Alberto il Grande e S. Ildegarda, nel Rinascimento, Mattioli hanno elogiato le virtù dell’enula campana per calmare la tosse, contro la bronchite catarrale con tosse convulsa ed espettorazione abbondante dopo l’influenza, e la sua fama non si è affievolita nel corso dei secoli; gli studi moderni infatti hanno confermato l’effetto antinfettivo di questa pianta che contiene un fattore antibatterico.
Viene coltivata per il rizoma, che è la parte attiva, contenente inulina, un olio essenziale con elenina e una mescolanza di lattoni; le colture servono sia all’industria farmaceutica sia alla produzione di liquori.
In Germania si preparava un vino di enula, il cui nome, dipotio Paulina, deriva dalla raccomandazione di San Paolo a Timoteo di bere del vino per curare la debolezza di stomaco.
In Alsazia, ancora oggi, si prepara un liquido chiamato reps, macerando la radice nel mosto.
Descrizione
È una pianta perenne dal fusto eretto.
Le foglie sono dentate, spesse, biancastre sulla pagina inferiore; quelle caulinari sono larghe, sessili e inguainanti; quelle della base sono molto larghe e picciolate.
I fiori sono gialli, raccolti in grandi capolini, in corimbi radi, l’involucro è costituito da brattee ineguali e le ligule sono lunghe e numerose. Fiorisce da maggio a settembre.
Il frutto è un achenio brunastro, a piumetto semplice, rossastro.
Il ceppo e le radici sono spessi.
Parti usate
La radice.
Principali costituenti
Inulina, sostanze pectiche e resinose.
Proprietà
Antispasmodiche, bechiche, coleretiche, espettoranti, sedative, toniche, vermifughe.