
A) Parte di una pianta fertile
1) Foglia dello stelo
2) Foglia di un ramo fertile
3) Foglia del frutto vista da dietro
4) Foglia del frutto con sporangio dischiuso e 5) svuotato
6) Spore
Storia e leggenda
Questa pianta è stata chiamata anche zolfo vegetale sia per il colore e la consistenza delle sue spore, sia per la rapidità con cui queste bruciano.
Il L. selago e il L. clavatum erano usati nei tempi passati come medicamento per le ferite, sia in America settentrionale che in Europa.
Descrizione
Questa pianta è erbacea, perenne, molto ramificata.
I rami, lunghi fino a 1 m, sono striscianti ed emettono dai nodi numerose radichette fibrose, verso il terreno, e dalla parte opposta rami brevi, che portano gli sporangi raccolti in spighe. Infatti, come le felci, queste piante non si riproducono per via sessuale, ma attraverso la germinazione delle spore che danno vita ad un individuo identico a quello da cui derivano.
I rami sono fittamente rivestiti di foglie lineari, con i margini dentellati, terminanti con un pelo bianco e inserite a spirale molto ravvicinata.
Anche i peduncoli sporiferi sono rivestiti di foglie più piccole.
Le spighe sono lunghe da 2 a 5 cm, cilindriche, con numerose brattee membranose, terminanti con una lunga setola di colore giallo-verdognola; all'ascella di ciascuna brattea si trova uno sporangio che libera le spore attraverso una fenditura longitudinale.
Parti usate
Le spore, che formano una polvere molto fine e leggera, di colore giallo pallido.
Principali costituenti
Le spore contengono un olio, acido licopodico e un alcaloide (la licopodina).
Proprietà
Le spore di licopodio erano molto usate in farmacia per la proprietà semplicemente meccanica di questa polvere utile per rivestire pillole, in modo che non aderissero tra loro. Nell'uso esterno ha proprietà toniche emollienti