
A) Ramo con fiori maschili e femminili
B) Ramo con frutti maturi all'interno dei ricci deiscenti
1) Amento
2) Amento in sezione verticale
3) Stame
4) Faggiola non ancora matura
5) Faggiola
6) Faggiola in sezione orizzontale
7) Seme
Storia e leggenda
Pianta conosciuta sin dall’antichità e cantata dai poeti, in particolare da Virgilio nelle Bucoliche, per il fatto di creare un’ombra rinfrescante e rigenerante sotto il folto tetto foglioso che si forma nelle foreste di questi alberi ultrasecolari.
Per secoli i cervi e i maiali si sono cibati dei suoi frutti.
Descrizione
È un albero dal tronco dritto, cilindrico, fino a 20 m d’altezza circa, prima della ramificazione.
La corteccia è liscia, di color verde cupo da giovane, poi grigio cenere.
Le foglie sono di color verde chiaro, più chiare sotto, lucide, intere, ovali e appuntite, con le nervature rettilinee e i bordi ondulati, dotati di peli serici.
Gli amenti sono biancastri, monoici, a gromeruli peduncolati; quelli maschili sono riuniti in amenti tondi e penduli, lungamente picciolati; quelli femminili sono eretti con 2 o 3 fiori alloggiati in un involucro, la cupola, e hanno l’ovario diviso in 3 logge. Fiorisce da aprile a maggio.
Il frutto è un achenio, chiamato faggiola, trigono, oleoso, bruno-rossiccio, contenuto in una cupola coriacea, o riccio, ricoperta di spine molli e deiscente per 4 valve.
Parti usate
La corteccia dei rami da 2 a 3 anni, il legno.
Principali costituenti
Tannino (corteccia), creosoto (legno).
Proprietà
Antisettiche, aperitive, astringenti, febbrifughe.