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Farfara

Tussilago Farfara L.
farfara1

A) Fusti fioriferi con rizoma carnoso

B) Fusti con foglie che compaiono dopo la fioritura

1) Fiore femminile

2) Fiore maschile

3) Achenio con piumetto

Famiglia: Composite
Colore Foglia: Verde, Bianco
Colore Fiore: Giallo, Giallo-dorato
Colore Frutto: Bruno
Nomi Alternativi: Tussilagine, Piè d'asino
Habitat: Cresce nei terreni argillosi, calcarei, sabbiosi e umidi, come gli acquitrini, i margini dei fossi, dalle zone marine fino ad altitudini di 2500 metri.

Storia e leggenda

Nel Medioevo il nome della farfara era Filius ante patrem perché i suoi fiori gialli compaiono prima delle foglie, a febbraio.

 

Descrizione

È una pianta perenne e rustica dal fusto di colore rossiccio, fiorifero, eretto, cotonoso, ricoperto di brattee. 

Le foglie sono a rosetta, picciolate, larghe, spesse, poligonali con i margini sinuosi e dentati; la pagina superiore è verde, quella inferiore è bianca. 

I fiori sono di color giallo-oro raccolti in capolini solitari; quelli interni sono maschili e tubulosi, quelli esterni sono femminili e numerosi con lunghe ligule strette. Fiorisce da febbraio ad aprile.

L’achenio è di colore bruno con il piumetto setoso. 

Il rizoma è carnoso. 

 

Parti usate

Le foglie, i boccioli, le radici e il succo.


 

Principali costituenti

Mucillagine, tannino, inulina, pigmenti coloranti, olio essenziale, sali minerali (potassio, calcio, ferro) e solfati. 


 

Proprietà

Calmanti, depurative, emollienti, espettoranti, risolventi, sudorifere. 

 

Curiosità

I capolini gialli della farfara sono molto simili a quelli del dente di leone.