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Farfaraccio

Petasites Hybridus (L.) Gaertn.
farfaraccio1

A) Rizoma carnoso, tuberoso e strisciante con radici secondarie

B) Stelo fiorale pubescente, cavo, munito di scaglie rosse

1) Capolino

2) Fiore formato da corolla tubolare a 5 denti, 5 stami a filamenti liberi, antere saldate tra loro che formano un manicotto intorno allo stilo

3) Capolino con fiori tubulosi

4) Fiore tubuloso senza corolla, con stami e stilo

5) Fiore tubuloso con corolla

6, 7) Frutto con pappo

Famiglia: Asteracee (Composite)
Colore Foglia: Verde-grigiastro
Colore Fiore: Rosa-violaceo
Habitat: Cresce nelle zone umide e ombreggiate submontane e montane delle Alpi e degli Appennini, lungo fossi, ruscelli e acquitrini, fino a 1.400 m.

Storia e leggenda

L’aspetto caratteristico di questa pianta è dato dalle sue foglie molto grandi, simili a quelle del rabarbaro, che spuntano dopo la fioritura, come nella farfara

Il nome, attribuitogli per la prima volta da Dioscoride, deriva dal greco pétasos, ovvero il nome di un cappello a falda larga utilizzato dai viaggiatori del tempo, che ricorda appunto le sue grandi foglie.

I fitoterapisti utilizzano diverse parti di questa pianta: l’infuso di foglie e fiori essiccati allevia le irritazioni bronchiali; il cataplasma di foglie fresche calma alcuni dolori articolari e facilita la cicatrizzazione delle ferite; la radice è dotata di proprietà antispasmodiche. 

In omeopatia, viene usata sotto forma di tintura, contro diverse forme di nevralgia; inoltre, all’estratto vengono attribuite proprietà favorevoli nella cura della balbuzie.

 

Descrizione

È una pianta perenne, dallo stelo fiorale pubescente, cavo, munito di scaglie rosse.

Le foglie radicali, che spuntano dopo la fioritura, hanno la lamina molto grande, sono a forma di cuore rovesciato, di colore verde-grigiastre, lanose sotto, con un lungo picciolo dall’odore fetido, con nervatura bordata da ali.

I fiori sono rosa-violacei, tubolosi, raccolti in capolini e riuniti in grosse spighe terminali, piramidali; alcuni steli sono costituiti da fiori ermafroditi, altri da fiori ermafroditi al centro e fiori femminili intorno, e hanno il ricettacolo nudo. Fiorisce da marzo a maggio.

L’achenio è sormontato da un piumetto setoso.

Il rizoma è spesso e strisciante, e la radice è carnosa, dal sapore dolce. 


 

Parti usate

Le foglie, i fiori (marzo-maggio) e le radici.


 

Principali costituenti

Inulina, resina, mucillagine, tannino.


 

Proprietà

Astringenti, diuretiche, emmenagoghe, espettoranti, sudorifere, vulnerarie.