
A) Parte della pianta in fiore
1) Fiore
2) Fiore in sezione verticale
3) Sepalo
4) Petalo superiore a forma di vessillo
5) Nettario situato alla base del vessillo
6) Petalo inferiore
7) I due petali laterali e interni
8) Petali laterali che racchiudono il pistillo
9) Gruppo degli stami saldati
10) Pistillo
11) Frutto
12) Frutto in sezione
13) Seme
Storia e leggenda
Il nome di questa pianta deriva dal suo aspetto evanescente e dal suo colore grigiastro. Era conosciuta anche nell’antichità: è stata citata da Dioscoride nel I secolo d.C.; da Galeno, il quale riteneva che il nome della pianta si riferisse alla proprietà del suo succo di fare lacrimare gli occhi come il fumo; il Mattioli nel XVI secolo la riteneva un rimedio specifico per i disturbi addominali e si pensava che, con l’angelica e il frassino, fosse l’erba che faceva diventare centenari.
Descrizione
È una pianta erbacea annuale, con il fusto a volte sdraiato e a volte ascendente, lungo fino a 70 cm, molto ramificato.
Le foglie sono rivestite da uno strato ceroso che conferisce loro una colorazione sbiadita, tendente all’azzurrognolo, sono glabre, picciolate, bi-tripenatosette, con margine dentato.
I fiori sono ermafroditi, sorretti da puduncoli e raccolti in spighe terminali del caule o dei rami; la corolla è di colore roseo tendente al porporino e ricorda per la forma il fiore delle Leguminose.
Il frutto è un achenio, che contiene un seme finemente punteggiato.
Principali costituenti
Contiene degli alcaloidi come la fumarina e dell’acido fumarico.
Proprietà
Questa pianta ha soprattutto proprietà depurative per l’organismo, diuretiche e febbrifughe; è inoltre benefica per il fegato, aperitiva, antiscorbutica.