
A) Rizoma stolonifero, strisciante, carnoso
B) Foglie basali opposte e lanceolate
1) Foglie dentate
2) Fiore isolato all’ascella delle foglie
3) Bocciolo
Storia e leggenda
È una pianta spontanea pericolosa e che si deve utilizzare con prudenza, perché il suo rimedio è violento e, usato in dosi eccessive, provoca intossicazioni mortali.
Ciononostante faceva parte dei rimedi degli antichi speziali che la chiamavano grazia Dei ed era considerata un valido medicinale. Tuttavia, dal XVI al XVII secolo, quando la medicina si serviva di salassi, clisteri e purghe, la graziola fu responsabile della morte di numerosi sfortunati pazienti. È probabile che il nome volgare, erba di pover’uomo, sia legato al fatto che la adoperavano coloro che non potevano permettersi rimedi più costosi.
La graziola appartiene alla stessa famiglia delle Scrofulariacee, come la digitale purpurea, perciò contiene una sostanza che stimola l’azione cardiaca.
Descrizione
È una pianta perenne, dal fusto eretto, incavato, tondo alla base, angoloso alla sommità.
Le foglie sono verdi, opposte, sessili, lanceolate, dentate nella parte alta del fusto, e hanno da 3 a 5 nervature divergenti.
I fiori possono essere giallastri, lilla o rosati, isolati all’ascella delle foglie; il calice ha 5 denti ed è dotato di 2 brattee strette; la corolla è pubescente nell’interno, ha il labbro superiore a 2 lobi e quello inferiore a 3 lobi; gli stami sono 4. Fiorisce da giugno a settembre.
La capsula ha 2 logge, contenenti numerosi semi.
Il rizoma è stolonifero, strisciante e carnoso.
L’odore è nauseante e il sapore acre, amaro.
Parti usate
La pianta fiorita essiccata.
Non superare mai le dosi prescritte.
Principali costituenti
Glucosidi cardiotonici.
Proprietà
Cardiotoniche, diuretiche, emetiche, purgative.