
1) Capolino fiorito
2) Capolino prima della fioritura
3) Foglia basale
4) Fusto eretto e villoso
5) Fiore ligulato
6) Achenio senza pappo
7) Radice fittonante
Storia e leggenda
Il suo nome deriva dal greco lapadazô, che significa “io purgo”, per le sue proprietà emollienti. Infatti la medicina popolare la usava per curare le infiammazioni delle mammelle delle donne quando smettevano di allattare.
Descrizione
È una pianta annuale dal fusto eretto e spesso villoso con molti rami nella parte superiore.
Le foglie sono abbondanti e ricche di un succo lattiginoso; sono alterne, dentate; quelle inferiori sono a forma di lira, con il lobo terminale grande; quelle mediane sono semplici, ovali, picciolate; quelle superiori sono lanceolate e sessili.
I fiori sono di colore giallo chiaro, raggruppati in capolini (da 8 a 12), sono retti da peduncoli gracili disposti a pannocchia, a 5 denti. Si schiudono intorno alle 6 o alle 7 di mattina per richiudersi alla sera. Fiorisce da maggio a settembre.
Il frutto è un achenio di forma allungata, striato e lucido, dalla sommità arrotondata.
La radice è fittonante con radici secondarie. Il sapore del suo succo è amaro e salato.
Parti usate
Le foglie e il succo.
Proprietà
Antidiabetiche, emollienti, lassative, rinfrescanti, vulnerarie.