
A) Radice
B) Fusto in fiore
1) Fiore
2) Ovario in sezione verticale
3) Frutto in sezione orizzontale
4) Frutto
5) Frutto in sezione verticale
Storia e leggenda
Il nome Levisticum deriva dal verbo latino levare che significa “alleviare”.
Si dice che secoli fa questa pianta sia stata introdotta in Europa dai monaci benedettini. Nel Medioevo era utilizzata per le sue proprietà e anche per le applicazioni cosmetiche. Nell’800 era coltivata nei giardini di Carlo Magno.
Oggi, nei paesi anglosassoni, si usa come ortaggio, mentre la radice viene grattugiata come succedaneo del pepe. In Svizzera e in Alsazia si usa il fusto cavo come cannuccia per aspirare il latte caldo contro il mal di gola.
Descrizione
È una pianta perenne, dal fusto eretto, robusto, cavo, striato e lucido.
Le foglie sono verdi e lucide, quelle alla base sono di forma triangolare, mentre quelle superiori sono divise in 2-3 foglioline a losanghe, incise.
I fiori sono gialli, riuniti in ombrelle composte da 8-15 raggi, con l’involucro e l’involucello rovesciati. Fiorisce da luglio ad agosto.
Il frutto è ovale composto da 10 coste alate.
La radice è di colore grigio-bruno.
Parti usate
La radice, i semi, le foglie.
Principali costituenti
Olio essenziale, cumarina, gomme, resina, tannino, amido, vitamina C.
Proprietà
Carminative, digestive, diuretiche, emmenagoghe.
Curiosità
Questa pianta è molto simile al prezzemolo sia nell’aspetto che nell’odore; viene infatti chiamata anche Sedano montano.