
A) Radice
B) Fusto in fiore
1) Sezione verticale del fiore
2) Stami
3) Stame
4) Carpello
5) Achenio
Storia e leggenda
Cicerone la amava molto e ne faceva indigestione; Orazio racconta che i romani la usavano come alimento per le sue proprietà curative; Marziale la usava come cura riparatrice dopo le orgie; secondo Plinio il suo succo alleviava i malesseri; i Pitagorici la consideravano una pianta sacra in grado di liberare gli uomini dalla schiavitù delle passioni; Carlo Magno la volle nei suoi giardini imperiali come pianta decorativa. Nell’VIII secolo si utilizzava come ortaggio e come rimedio medicamentoso. In Italia nel XVI secolo veniva chiamata omniamorbia perché era considerata il “rimedio per tutti i mali”.
Descrizione
È una pianta erbacea biennale, a volte annua, dal fusto eretto, che si divide a raggiera dal ceppo centrale ed è pubescente.
La radice è grossa, affusolata e carnosa, di colore chiaro, con diramazioni secondarie.
Le foglie sono picciolate, tondeggianti, divise in 5 o 7 lobi, con peli ruvidi sulla superficie.
I fiori sono grandi e di colore lilla, venati di rosa; possono essere da 2 a 4; il calice ha 5 lobi, il calicetto ha 3 foglie strette e 5 petali bilobati all’apice. Fiorisce da maggio ad agosto.
Gli stami sono numerosi e saldati grazie ai loro filamenti; sono composti da 12 stimmi.
I 12 carpelli diventano 12 acheni reniformi.
Parti usate
La radice, le foglie, i fiori.
Principali costituenti
Mucillagine, tannino, antociani, glucosio, ossalato di calcio, vitamina A, B e C, olio essenziale, glucoside (malvina).
Proprietà
Astringenti, calmanti, diuretiche, emollienti, espettoranti, lassative.