
1) Fusto a sezione quadrangolare
2) Drupa con 4 semi
3) Singolo seme trigono
4) Sezione verticale del seme
5) Corolla del fiore formata da 5 petali e 4 stami
6) Stilo
7) Stame
8) Sezione verticale del calice, al cui interno si trovano l’ovario e lo stilo
9) Calice formato da 10 denti con l’apice a uncino e con le bratteole a lesina
10) Fiore ermafrodito formato dal labbro superiore a 2 cornetti, quello inferiore trilobato, il calice e la bratteola calicina
11) Foglie superiori da cui si sviluppano i fiori bianchi, raggruppati in verticilli globosi
Storia e leggenda
Il nome deriva dall’ebraico mar, che vuol dire “amaro”, e da rob, cioè succo.
Sin dai tempi antichi, questa pianta era apprezzata per le sue proprietà medicinali: gli Egizi la ritenevano efficace per i disturbi della respirazione; nel VI secolo a.C. Teofrasto citò il marrubio scambiandolo per la ballota, che per molto tempo prese il nome di “marrubio nero”. In seguito Dioscoride ne scoprì le proprietà emmenagoghe. Nel IX secolo, Strabone lo coltivò nei giardini claustrali di Reichenau perché lo riteneva molto efficace.
Descrizione
È una pianta perenne dal fusto a sezione quadrangolare, eretto, pubescente e con pochi rami.
Le foglie sono di colore biancastro, arrotondate, picciolate, crenate, crespate, cotonose inferiormente, con le venature in rilievo nella pagina inferiore.
I fiori sono bianchi, raggruppati in verticilli globosi all’ascella delle foglie superiori; il calice è peloso ed è provvisto di 10 denti con l’apice a uncino e con le bratteole a lesina; la corolla ha il labbro superiore dritto a 2 cornetti e quello inferiore trilobato, al cui interno ci sono 4 stami. Fiorisce da giugno ad agosto.
Il frutto è una drupa con quattro semi.
I semi hanno la forma trigona, cuneato-obovata, troncata all’apice con superficie liscia e glabra.
Parti usate
Le sommità fiorite e le foglie.
Principali costituenti
Un principio amaro, colina, olio essenziale, una saponina, un glucoside, tannino, potassio, calcio, vitamina C.
Proprietà
Emmenagoghe, espettoranti, febbrifughe, sedative, stomachiche, toniche.
Curiosità
Il suo odore è molto simile a quello del timo.
Molto spesso i calici, grazie alla loro forma uncinata, si attaccano al vello degli animali, spostandosi in questo modo per zoocoria epizoica anche per grandi distanze.