
A, B) Pianta in fiore
1) Calice
2) Sezione verticale del fiore
3) Stami fecondi
4) Stami superiori rudimentali e sterili
5) Estremità inferiore del pistillo
6) Estremità superiore del pistillo
7) Achenio
8) Achenio in sezione verticale
Storia e leggenda
La scuola di Salerno la denominava Salvia salvatrix con riferimento alle sue proprietà terapeutiche ritenute eccezionali. La salvia è una pianta aromatica molto nota e usata in cucina.
Descrizione
È un arbusto piccolo, con caule eretto molto ramificato e rami dritti.
Le foglie sono ovali, un po' lanceolate, rugose.
I fiori sono riuniti in glomeruli di 3-4 all’ascella di brattee ovali. Il calice è persistente, tubuloso-campanulato, con 2 lobi; la corolla è di colore violaceo, tubolare.
Il frutto è composto da quattro acheni bruni o neri, di forma ovoidale e globosi, posti al fondo del calice.
Parti usate
Si usano le foglie, i fiori e l'olio essenziale (tossico per il sistema nervoso anche a piccole dosi).
Principali costituenti
L'olio essenziale contenuto nelle foglie è una mescolanza di una canfora speciale (salviolo), di un idrocarburo (salvene), e di pinene; contiene borneolo, cineolo, tannino, saponina, resina, gomma.
Proprietà
La salvia è un tonico generale, un antispasmodico, un antisettico, un antisudorale, diuretico ed emmenagogo; inoltre è aperitivo, stomachico, depurativo.