Storia e leggenda
Dalle tracce dei semi di questa pianta trovate nelle abitazioni preistoriche in Italia settentrionale e in Svizzera, è certo che il sambuco fosse utilizzato sin dall’età della pietra per preparare una bevanda fermentata con i suoi frutti. Sembra che il nome derivi dalla sambuca, uno strumento di legno usato da Greci e Romani. Dioscoride e Teofrasto ne conoscevano le proprietà lassative e diuretiche. Veniva inoltre usata contro le infiammazioni, le scottature e le ulcere. Anche durante il Medioevo era molto utilizzato.
Descrizione
È un arbusto o un piccolo albero perenne con la corteccia del fusto grigio-bruna e verrucosa.
I rami sono molli e ricadenti, con il midollo bianco.
Le foglie sono picciolate, composte di 5 o 7 foglioline lunghe, ovali e dentate.
I fiori sono bianchi, piccoli, raccolti in false ombrelle grandi e piatte, con 5 raggi principali, 5 sepali, 5 petali, 5 stami ad antere gialle, 3 carpelli e 3 stimmi sessili. Fiorisce nel mese di giugno.
I frutti sono delle bacche nero-violacee globose con 3 semi; le infruttescenze sono spesso pendule.
Parti usate
I fiori, le foglie, i frutti maturi e la seconda corteccia secca.
Principali costituenti
Nitrato di potassio, olio essenziale, un alcaloide, un glucoside, tannino, mucillagine, vitamina C, pigmenti flavonici, antocianici.
Proprietà
Depurative, diuretiche, emollienti, lassative, sudorifere.