Storia e leggenda
La scrofularia un tempo era considerata efficace per la cura dei tumori causati dalla tubercolosi.
Nel XIX secolo la pianta fu annoverata tra i rimedi contro il diabete.
Si consiglia molta prudenza e moderazione nell’assunzione di questa pianta perché può avere conseguenze anche gravi a causa delle sostanze in essa contenute che agiscono sul cuore. Comunque l'odore molto sgradevole e il sapore amaro aiutano a non abusarne.
Di questa specie ne esiste anche una varietà acquatica (Scrofularia Aquatica L.) che è spontanea e perenne, verde e robusta, con il fusto incavato e alato agli angoli, le foglie crenate e la radice non nodosa. Possiede gli stessi effetti benefici e anch’essa richiede prudenza nell’utilizzo.
Descrizione
È una pianta perenne dal fusto quadrangolare, ruvido, pieno.
Le foglie sono opposte, ovali, appuntite, a forma di cuore o tronche alla base, glabre, dal bordo seghettato.
I fiori sono di color bruno-verdastro, piccoli, raccolti in pannocchie terminali aperte; sono formati da 5 sepali ovali con margine pergamenaceo, dalla corolla bilabiata (il labbro superiore è eretto e diviso in 2 lobi, quello inferiore è più corto), da 4 stami e 1 staminodo saldato alla corolla. Fiorisce da giugno a settembre.
La capsula è ovoidale, appuntita, a 2 valve.
I semi sono piccoli.
Il rizoma è di colore bruno-grigio, grosso, nodoso.
Parti usate
Il rizoma, le sommità fiorite essiccate e le foglie fresche.
Principali costituenti
Saponine, glucosidi, derivati antracenici, acido butirrico, malico, palmitico, vitamina C, un alcaloide.
Proprietà
Cicatrizzanti, coleretiche, depurative, diuretiche, ipoglicemizzanti.