Storia e leggenda
Nell'antichità lo spincervino era conosciuto come pianta medicinale. Solo nel XVI secolo viene riconosciuta per le sue proprietà purgative, che oggi vengono applicate solamente in veterinaria perché per l'uomo risulterebbe un trattamento troppo violento. A questo scopo è più consigliata la fragola, una pianta che appartiene alla stessa famiglia.
Una leggenda vuole che la corona di spine di Cristo fosse stata preparata con i rami di spincervino; altre leggende sostengono invece che fu confezionata con arbusti dai rami più spinosi.
I frutti di questa pianta, trattati con calce o con allume, producono un estratto colorante.
Il legno dello spincervino si usa per la tornitura di piccoli oggetti e per lavori di intarsio.
Descrizione
È un arbusto con ramificazione irregolare.
I rami hanno la spina all'apice; quando la pianta è giovane, sono ricoperti da una liscia corteccia bruno-nerastra, che in seguito diventa screpolata.
Le foglie sono quasi opposte, finemente dentellate, con le nervature arcuate, ascendenti, stipulate.
I fiori sono di colore verde-giallastro, piccoli, unisessuati o ermafroditi, si inseriscono all'ascella dei giovani rametti o delle loro foglie; sono costituiti da 4 sepali, 4 petali e 4 stami. Fiorisce da aprile a giugno.
Il frutto è una drupa con 3 o 4 noccioli rugosi.
Parti usate
La corteccia, il frutto maturo e il succo.
Principali costituenti
Derivati antracenici, glucosidi, vitamina C.
Proprietà
Depurative, diuretiche, lassative, purgative, revulsive.