
Storia e leggenda
Durante l’età della pietra veniva bruciato nei falò per tenere lontani gli insetti e per il suo profumo gradevole.
Descrizione
Ha i fusti tortuosi, legnosi, con ramificazioni erette e fitte di colore grigiastro.
Le foglie sono piccole, sessili, lanceolate, opposte, pubescenti, biancastre nella pagina inferiore.
I fiori sono rosa o bianchi, piccoli, raccolti in spighe all’ascella delle foglie più grandi. Il calice gibboso ha i peli ruvidi, a 3 denti superiori larghi e 2 denti inferiori acuti, la corolla bilabiata, e 4 stami. Fiorisce da maggio a ottobre.
Il frutto è un tetrachenio bruno e glabro.
Il suo odore è aromatico e il sapore è amaro.
Parti usate
Fusti fioriti, foglie.
Principali costituenti
Olio essenziale, alcoli, idrocarburi, resina, tannino, una saponina.
Proprietà
Antisettiche, antispasmodiche, aperitive, bechiche, carminative, cicatrizzanti, coleriche, deodoranti, diuretiche, emmenagoghe, emolitiche, revulsive, stomachiche, toniche, vemifughe.